PIANO NAZIONALE RADON
Il D.P.C.M. 11 gennaio 2024 (Piano nazionale d’azione per il radon 2023-2032) ha introdotto alcune novità in materia di prevenzione dal rischio di esposizione al gas radon.
Premesso che il decreto legislativo 31 luglio 2020 n.101 ha già stabilito l’obbligo di effettuare i campionamenti per verificare la concentrazione di gas radon nei luoghi di lavoro “sotterranei” (intesi come locali o ambienti con almeno tre pareti interamente sotto il piano di campagna, indipendentemente dal fatto che queste siano a diretto contatto con il terreno circostante o meno), il nuovo Piano Nazionale indica i luoghi di lavoro ove la misurazione deve essere sempre effettuata, indipendentemente dal fatto che tali ambienti siano sotterranei o meno, ovvero:
- Locali chiusi con impianti di trattamento per la potabilizzazione dell’acqua in vasca aperta;
- Impianti di imbottigliamento delle acque minerali (naturali e di sorgente);
- Centrali idroelettriche.
In merito a tali ambienti si sottolinea che la normativa, per quanto concerne i criteri per l’individuazione dei punti di misura, riporta i luoghi esentati dalla misurazione. Nello specifico tali ambienti sono:
- Locali di servizio, spogliatoi, bagni, vani tecnici, sottoscala, corridoi;
- Locali a basso fattore di occupazione: minore di 100 ore/anno.
Si ricorda che si è in attesa dell’individuazione delle aree prioritarie da parte delle Regioni e Provincie Autonome (ad oggi già pubblicate dalle Regioni Veneto e Piemonte) al fine di determinare le aree del territorio maggiormente interessate dal rischio radon dove dovrà essere effettuata l’analisi del radon anche nei locali siti ai piani terra e seminterrati.
Studio Gadler rimane a Vostra disposizione per eventuali chiarimenti ed informazioni in merito.