LEGIONELLA: UN PERICOLO DA NON SOTTOVALUTARE
Sono recenti le notizie che riguardano la conclusione delle indagini per i casi di legionellosi in Trentino, in particolare nella zona della Paganella, indagini che hanno portato alla denuncia di alcuni albergatori per omicidio colposo aggravato dalla violazione delle normative sulla sicurezza sul lavoro, un’accusa molto grave dalla quale adesso gli imputati dovranno difendersi in sede di giudizio.
Cos’è la legionellosi?
La legionellosi è un’infezione causata da un batterio del genere Legionella, ricompreso tra l’altro nel gruppo 2 dell’articolo 268 del D.lgs. 81/08, che tende ad aggredire l’apparato respiratorio andando a causare problematiche di vario tipo nel soggetto che la contrae. I sintomi della legionellosi possono essere essenzialmente di due tipi e presentare due diversi quadri clinici:
- La malattia del legionario, ossia la più pericolosa. Essa consiste in una particolare tipologia di polmonite che può portare anche alla morte, specialmente nei soggetti immunodepressi / debilitati.
- La febbre di Pontiac, cioè una patologia simil-influenzale solitamente a risoluzione benigna.
Dove si trova la legionella?
La legionella è un batterio che vive in presenza di ossigeno e che trova il suo habitat naturale nell’acqua, sia in condizioni naturali (corsi d’acqua, sorgenti, laghi) che in situazioni “antropizzate” (ossia all’interno di impianti tecnologici, condotte, serbatoi, tubature, scambiatori, ecc.). Sono proprio quest’ultime le situazioni più pericolose, in quanto possono portare al contagio di persone potenzialmente debilitate, o sottoposte a grandi dosi infettanti.
Ma come si viene a contatto con il microrganismo?
Il microrganismo si diffonde e può portare al contagio mediante aerosol, piccole goccioline di acqua in sospensione in aria, prodotte dalla nebulizzazione di acqua contaminata, che vengono inalate mediante semplice respirazione. L’assunzione di acqua per idratarsi non è solitamente un canale di assunzione del microrganismo. La trasmissione interumana è anch’essa solitamente esclusa.
E dove avviene questa nebulizzazione?
La nebulizzazione può avvenire al termine di qualsiasi conduttura dopo la quale l’acqua viene a contatto con l’aria, l’esempio principe è il soffione della doccia. Ma anche gli impianti di condizionamento non sono esenti dal rischio, in quanto all’interno degli stessi possono trovarsi accumuli e scambiatori potenzialmente contaminati. Fattori di rischio incentivanti del fenomeno sono sicuramente le condizioni di stagnazione dell’acqua negli impianti (dovuta ad esempio alla presenza di “rami morti” o scarsamente utilizzati, presenza di incrostazioni e sedimenti nelle tubature e presenza di “biofilm” all’interno delle stesse, che creano addirittura una resistenza ulteriore ad eventuali azioni di contrasto.
Come difendersi dalla legionella? E come prevenire il rischio di contagio?
Per difendersi dalla legionella sono necessari alcuni provvedimenti, sia di tipo pratico che organizzativo – gestionale.
Importante, nonché obbligatorio per le strutture ricettive, sanitarie, residenziali, e comunque per qualsiasi struttura provvista di un impianto che prevede accumuli di acqua che possono causare una diffusione del microrganismo, è sicuramente la predisposizione di un Piano di Autocontrollo per la corretta gestione del rischio, conforme a quanto previsto dalle linee guida approvate in data 07/05/2015 dalla Conferenza Stato - Regioni, che deve prevedere le modalità di effettuazione dei controlli, le procedure e le metodologie di gestione del rischio (ad esempio mediante appositi sistemi di controllo che possono prevedere metodologie di sanificazione di tipo chimico o fisico).
Lo Studio Gadler S.r.l. offre la propria consulenza tecnica oltre che per la valutazione del rischio dovuto a contatto con legionella e la successiva predisposizione del piano di autocontrollo in tutte le realtà ove tale rischio risulta essere presente, anche per l’effettuazione di appositi campionamenti di matrici ambientali per la ricerca dello stesso.