ELENCO NEWS
Giovedì 01 Luglio 2021

LAVORO IN ESTATE: NON RIMANIAMO SCOTTATI!

Sicurezza

Come ogni anno, con l’arrivo della “bella stagione”, tornano alla ribalta nelle cronache quotidiane eventi di infortuni anche gravi/stress termico dovuti al grande caldo e all’esposizione a sole e/o ad elevate temperature.

Come fare per proteggersi?
I soggetti esposti e le misure di prevenzione e protezione che ne conseguono, sono essenzialmente da raggruppare in due grandi gruppi: quelli comprendenti lavoratori operanti in luoghi chiusi (indoor) e quelli operanti all’esterno (outdoor).

I primi sono i lavoratori, principalmente operai del settore dell’industria, che si trovano ad operare in locali chiusi all’interno dei quali sono presenti macchinari che per loro natura producono calore, sia come effetto indesiderato, ma soprattutto per il processo tecnologico, per adempiere alla loro funzione. In tal caso il rischio nel periodo estivo è maggiore, in quanto l’elevata temperatura esterna non consente un adeguato raffrescamento “naturale”.

I secondi sono quelli operanti all’esterno. Fra questi troviamo sicuramente i lavoratori del settore agricoltura/silvicoltura, edilizia, servizi essenziali (dalla distribuzione elettrica a quella idraulica, dai servizi pubblici di soccorso e trasporto ai  servizi di vigilanza, ecc.). In tali casi una misura di prevenzione e protezione ideale può includere lo spostamento dell’orario di lavoro verso orari più “freschi” tuttavia, spesso ciò non è possibile, pertanto occorre intervenire direttamente sul  lavoratore, sui comportamenti dello stesso e sulle modalità e l’organizzazione del lavoro. Attenzione che per i lavoratori outdoor è presente anche un rischio dovuto all’esposizione a radiazioni ottiche naturali (solari) che possono causare  ustioni e scottature, anche in condizioni di cielo nuvoloso! 

Quali sono i soggetti particolarmente sensibili?
I fattori individuali che possono aumentare sensibilmente il rischio sono:
- Obesità / anoressia;
- Età avanzata e/o sesso femminile;
- Presenza di patologie particolari;
- Scorretta alimentazione, assunzione di alcolici e di farmaci, consumo di alimenti grassi;
- Gravidanza e allattamento;
- Scarso o non corretto riposo notturno.

Cosa possono fare i lavoratori per ridurre il rischio di problematiche?
Alcuni semplici accorgimenti possono essere adottati dai lavoratori per tutelarsi:
- Bere regolarmente molta acqua fresca (non fredda), regolarmente, evitando “abbuffate” di acqua alternate da lunghi periodi senza bere;
- Non lavorare a torso nudo, indossare indumenti leggeri, traspiranti, di colore chiaro, preferire il cotone alle fibre sintetiche, coprirsi il capo con copricapi traspiranti a tesa larga;
- Rinfrescarsi, se possibile, con acqua, con pause all’ombra o in zone più fresche e ventilate;
- Non lavorare da soli, informare i colleghi/superiori di sintomi quali nausee, capogiri, stati febbrili e malesseri in genere;
- Consumare, ai pasti, alimenti leggeri, evitando quanto più possibile gli alimenti molto grassi;
- Alternare, se possibile, attività più esposte ad attività meno esposte;
- Evitare l’esposizione diretta ai raggi solari nelle ore più calde della giornata.

Cosa possono fare i datori di lavoro per ridurre il rischio di problematiche?
I datori di lavoro, fatta salva la potenziale necessità di una specifica valutazione del rischio, possono comunque valutare la possibilità di adozione dei seguenti accorgimenti, che possono essere utili sono in condizioni di indoor, outdoor o in entrambe:
- Consultare i bollettini meteorologici, i bollettini di previsione e allarme pubblicati sul sito http://www.salute.gov.it/portale/caldo/homeCaldo.jsp e le allerte eventualmente pubblicate sul sito della Protezione Civile della PAT http://www.protezionecivile.tn.it/previsione_allerta/;
- Valutare una differente programmazione dell’orario lavorativo, evitando l’attività e/o le attività fisicamente più impegnative nelle ore più calde;
- Comunicare al medico competente la possibile esposizione dei lavoratori a tale rischio;
- Garantire la disponibilità di bevande fresche ai lavoratori, eventualmente addizionate con integratori (su eventuale consiglio del medico competente);
- Turnare i lavoratori in maniera tale da ridurre l’esposizione al calore, e prevedere periodi di acclimatamento;
- Verificare la possibilità di ridurre il dispendio energetico di ciascun lavoratore, diminuendo il carico di lavoro fisico;
- Aumentare il numero e la durata delle pause durante l’orario di lavoro. Consentire lo svolgimento delle stesse in ambiente fresco / ventilato, con possibilità di sedersi;
- Informare i lavoratori sui rischi, i sintomi e gli interventi / comportamenti da porre in essere per ridurre il rischio;
- Organizzare il lavoro evitando che i lavoratori operino in solitario.

Si segnala inoltre un prototipo di applicativo previsionale (fino a tre giorni dalla data di consultazione) disponibile al link https://www.worklimate.it/scelta-mappa/ ove è possibile effettuare un primo screening per la valutazione del rischio al quale sono sottoposti i lavoratori.

 

 

 

 

 

Studio Gadler S.r.l. rimane a vostra disposizione per eventuali chiarimenti ed informazioni e per fornire specifica consulenza in merito.

Fonti immagini: quotidianoprevenzione.it, it.pngtree.com, espresso.repubblica.it